La collaborazione tra Stephen King e Peter Straub fa buon frutti, su questo non vi è alcun dubbio, soprattutto per la sua capacità di mitigare quelli che sono i difetti di entrambi gli scrittori riempiendo il vuoto con i loro pregi. E La casa del buio, sequel de Il talismano, ne è la riprova. Una maggiore maturità artistica della coppia ha fatto in modo tale poi che l’opera rappresentasse un vero e proprio gioiello della letteratura horror statunitense.
Stephen King
La storia di Lisey, di Stephen King
La storia di Lisey, può essere considerate, senza paura di essere smentiti, il ritorno ad una prosa decisamente di qualità per Stephen King. Sarà forse un mio limite, ma difficilmente dopo la fine della Saga della Torre Nera sono riuscita a ritrovare nello scrittore americano quella purezza, quella decisione che lo caratterizzava nelle prime opere. E non intendo a livello stilistico, ma a livello di paura, introspezione.
Il Talismano, di Stephen King e Peter Straub
Sono sempre stata dell’idea che “Il Talismano” fosse uno dei più bei libri di Stephen King, ma al contempo il più difficile da digerire. Questo perché crea una immedesimazione tale da rendere esausto il lettore. Tra le collaborazioni intraprese dallo scrittore in qualsiasi campo, quella con il collega Peter Straub, con il quale ha scritto anche il sequel “La casa del buio” è senza dubbio stata quella più prolifica in fatto di risultato tangibile a livello letterario.
Al crepuscolo, di Stephen King
Quando parliamo di Al crepuscolo, non parliamo semplicemente di una raccolta di storie firmate da Stephen King ma soprattutto di una anteprima mondiale avvenuta per la prima volta in Italia. I fan italiani del Re hanno infatti avuto modo di leggerlo circa due settimane prima dei propri “colleghi statunitensi”. Nel nostro paese il libro è infatti uscito il 21 ottobre del 2008 mentre nel resto del mondo l’11 novembre dello stesso anno.
La metà oscura, di Stephen King
La metà oscura è stato l’unico libro di Stepheng King in grado di spaventarmi. Ogni volta che l’ho riletto ( ed a conti fatti saremo arrivati negli anni almeno a 7-8 volte). Scritto da nostro autore in risposta all’outing effettuato quando ha deciso di rinunciare allo pseudonimo di Richard Bachman, questo libro è in grado di penetrare a fondo nella mente del lettore, portandolo a pensare al suo lato più oscuro e violento. E non perché particolarmente cruento, ma per la sua semplicità.
A volte ritornano, di Stephen King
A volte ritornano è forse l’antologia di racconti di Stephen King più conosciuta anche da coloro che con lo scrittore americano decidono di non avere a che fare, specialmente tra le generazioni degli anni 80. Questo è dovuto in buona parte alla serie di film per il cinema e la televisione da lui estratti. Posso dire che è la sua migliore raccolta? No. Posso dire che al suo interno vi sono dei capolavori? Si, la risposta in questo caso è nettamente affermativa.
La lunga marcia, di Stephen King
Torniamo oggi a parlare dello Stephen King degli esordi, il Richard Bachman particolarmente prolifico di storie in grado di annientare psicologicamente il lettore. Oggi ho pensato di proporvi la recensione de “La lunga marcia”. Si tratta di uno dei libri più vecchi dello scrittore americano. E se devo essere sincera, uno di quelli che meno mi stanco a rileggere. Anche se praticamente, pur non potendo citare parola per parola, conosco in ogni minimo particolare.
Le notti di Salem, di Stephen King: recensione
Le notti di Salem è uno dei libri chiave tra quelli scritti da Stephen King. Non solo perché tra quelli dotati delle storie “meglio” scritte dall’autore, ma perché (inutile dirlo?) strettamente legate alla saga della Torre Nera. In questo caso il legame poi è davvero molto forte, poiché un personaggio che qui riteniamo come secondario, negli ultimi tre episodi della saga conquista un ruolo da protagonista di tutto rispetto. Ma andiamo con ordine ed occupiamoci prima di questa storia.
Dolores Claiborne, di Stephen King
Per la nostra consueta recensione settimanale di un libro di Stephen King, oggi parleremo di uno dei miei libri preferiti: Dolores Claiborne. Una storia che si discosta molto dai racconti dell’orrore che solitamente Stephen King tratta nei suoi romanzi. Qui più che altro si parla di orrori prettamente umani perpetrati sia dai cattivi della situazione che dai “buoni”. Si tratta infatti della storia di una donna che per salvare la figlia dalle attenzioni “sporche” del marito ubriacone, nonché picchiatore, decide di approfittare di una particolare occasione per eliminarlo dalla faccia della terra.
Rose Madder, di Stephen King: recensione
Tra le opere di Stephen King, Rose Madder rientra senza dubbio tra quelle che ho amato di più. Non solo perché ad essere protagonista è una donna reale, semplice, e prigioniera di problemi più grandi di lei e quindi in grado di scatenare immediatamente compassione partecipazione, ma perché questo volume è caratterizzato da un particolare ritmo di narrazione che l’accompagna dalla prima all’ultima pagina. Senza alcuna interruzione.