Attenzione SPOILER. Servono caratteri grandi per avvertirvi prima di proseguire. Questa è infatti la recensione de “La leggenda del Vento” di Stephen King (The wind through the Keyhole per capirci, N.d.R.), libro che qui in Italia sbarcherà solo il prossimo novembre. La passione della sottoscritta per il Re e la Torre Nera mi ha portato, insieme a commenti entusiastici dei nostri lettori, a fare il grande salto ed a tuffarmi nella versione originale. Se non volete anticipazioni, fermatevi nella lettura a queste poche righe e tornateci fra un po’.
Stephen King
La leggenda del vento di Stephen King uscirà il 13 novembre
Non abbiamo fatto in tempo a immaginare una traduzione per il titolo e lamentarci del fatto che presumibilmente avremmo dovuto aspettare Natale per la pubblicazione, ed a stretto giro di vite sembra che la Sperling& Kupfer, casa editrice delle opere di Stephen King in lingua italiana, ci ha fornito titolo e data di uscita: La leggenda del vento uscirà il prossimo 13 novembre.
Libri stranieri: perché bisogna aspettare tanto la pubblicazione?
L’ultimo in ordine di tempo, almeno per l’interesse della sottoscritta è “The Wind through the keyhole” (Il vento attraverso la serratura, N.d.R.), il nuovo libro di Stephen King e ottavo capitolo della Torre Nera. I fortunati lettori residenti negli Stati Uniti hanno la possibilità di sfogliare il tomo e comprarne l’ebook fin dal mese di aprile. Noi dobbiamo aspettare dicembre. Perché?
Stephen King, è uscito “Il vento attraverso la serratura”
Stephen King e la Torre nera tornano ad allietarci con la storia di Roland ed il suo ka-tet di pistoleri. Per chi avesse sentito la mancanza di Susannah, Eddie, Jake, Oy, sarà possibile nuovamente avere a che fare, sebbene in parte con loro. Dallo scorso 24 aprile infatti, è uscito “The Wind through the Keyhole” la cui traduzione italiana “Il vento attraverso la serratura” si spera possa essere presto disponibile anche nella nostra lingua.
Errori nei libri: da Matteo Renzi a Stephen King
Era da un po’ di tempo che desideravo affrontare il rapporto “scrittori-errori“. E non parlo di errori di battitura, ortografia e similari che l’apporto di un buon correttore di bozze può abbattere davvero con molta facilità, ma di quelli più insidiosi e nascosti, ovvero quelli di tipo storico e geografico. Come si pone l’autore in tal senso quando gli vengono fatti notare? Quale è la reazione tipo di uno scrittore davanti a certe segnalazioni?
Bilanci letterari: come è stato il 2011 da lettore?
Il 2011 sta finendo. Domani sarà un altro anno, l’ennesimo nella mia personale carriera di vorace lettrice. È tempo di bilanci.Anche da un punto di vista strettamente letterario è impossibile sottrarsi a questo particolare rito di passaggio. Se dovessi definire quest’anno da un punto di vista esclusivamente collegato ai libri, lo definirei “curioso”.
L’acchiappasogni, di Stephen King
Quello di cui sto per presentarvi la recensione è forse uno di quei libri di Stephen King dai quali mi aspettavo tanto ed alla fine ho ottenuto nulla. Ed è davvero un peccato, il mio più grande rimorso, visto che per assonanza e locazione sarebbe dovuto essere uno di quelli a me più graditi perché ambientato a Derry come It. Eppure, nonostante le aspettative, questo libro non è stato mai in grado di conquistare il mio cuore: parlo de “L’acchiapasogni“.
Il miglio verde, di Stephen King
Il Miglio verde è uno dei libri più particolari di Stephen King. Forse uno di quelli che oltretutto ha vissuto, per via della propria pubblicazione, più di una vita. Non bisogna infatti dimenticare che questo romanzo fu pubblicato inizialmente “a puntate” e non solo negli Stati Uniti ma tutto il mondo. Ancora oggi in alcune librerie, è possibile trovare questo romanzo diviso in episodi. Riassumerlo in una sola parola? Sentito.
Riding the bullet, di Stephen King
Il libro di Stephen King che sto per recensirvi rientra nella schiera di quelli che, pur apprezzandoli per la particolarità della storia ed il “terrore” (nel vero senso della parola, n.d.r.) che sono in grado di regalare, non mi hanno soddisfatto pienamente dal punto di vista dell’espressione tecnica. In poche parole, Riding the bullet, esprimendo il concetto nella maniera più semplice possibile, era una storia che meritava di essere approfondita e resa più fluida.
22/11/1963, di Stephen King
22/11/1963 è il libro migliore mai scritto da Stephen King. Il più diretto, il più sincero, il più coinvolgente. E’ una sorta di epifania quando ci si approccia ad un libro quasi con paura perché delusi dalle ultime opere del proprio scrittore preferito e ci si trova davanti ad un gioiello del genere. Che questa passione abbia a che fare con una certe personale fissazione con i viaggi nel tempo non è da escludere. Ciò non toglie che si è davanti ad un capolavoro.