La lingua italiana è purtroppo una sconosciuta per intere generazioni: il congiuntivo sta pian piano cadendo in disuso, anche nei settori nei quali il suo utilizzo sarebbe d’obbligo, come nelle nuove proposte che la letteratura italiana e tradotta ci mette a disposizione. Il libro “Cercasi Dante disperatamente” è un grido d’allarme: salviamo l’italiano finché è possibile.
scrittori italiani
Flavio Oreglio e la sua “Storia Curiosa della Scienza”
Chi altro se non l’espressione umana del pensiero catartico (ricordate Zelig?) poteva darci il meglio di sé spiegandoci il mondo scientifico in modo allegro e curioso? Ovviamente solo Flavio Oreglio, che con la sua “Storia curiosa della scienza”, edito da Salani, ci da modo di riflettere sui grandi pensatori del passato e contemporaneamente divertirci nella lettura di nozioni per noi importanti.
Luigi Pirandello, un’anima tormentata
Centoquarantacinque anni fa nasceva un autore italiano tra i più importanti e conosciuti al mondo: Luigi Pirandello. Croce e delizia di ogni studente, grandissimo scrittore e commediografo. Un vero artista della parola che ha segnato e continua a segnare in maniera indelebile la nostra cultura tutti i giorni attraverso le sue opere.
Piove anche a Roma, di Sergio Pent
Un trentenne bamboccione, come lo definirebbero alcuni, si divide tra la sua passione per i cimiteri ovvero per le vite altrui già compiute e la curiosità per la storia di due donne molto diverse tra loro: la giovane e bella Alexandra, straniera, e la matura Ivana, una ex terrorista tornata in libertà.
Nel mezzo, i suoi genitori, preoccupati per il figlio, affezionati ad Alexandra (di cui conoscono benissimo l’imbarazzante mestiere), a volte disorientati dal mondo, diverso caotico, incerto, in cui vedono annaspare il proprio ragazzo.
Sergio Pent, critico e scrittore, ci porta, con Piove anche a Roma, a conoscere da vicino una realtà che ci appartiene profondamente. Certo, l’azione si svolge a Torino, ma il confronto con l’incertezza del presente, con un’Italia violenta, con una generazione che sembra più incuriosita alle vite degli altri che pronta a vivere la propria, è di noi tutti.
Il Doodle di Google per I promessi sposi
Alzi la mano chi ha amato Alessandro Manzoni e I promessi sposi alle superiori. Come? Così pochi? No, non sono stupita. Sebbene il Doodle di Google dedicato al celebre romanzo sia meritatissimo (io ormai lo considero una sorta di onoreficenza), per noi studenti italiani Manzoni evoca solo ore passate ad analizzare i capitoli della tediosissima storia d’amore tra Renzo e Lucia.
In effetti, se non fosse intervenuto anni e anni fa il Trio (Solenghi, Marchesini, Lopez) con la sua parodia a farci ridere un po’ e lavorare di immaginazione sui vari personaggi, forse oggi avremmo rimosso anche buona parte della trama. Lo so, qualcuno di voi lettori penserà che io stia esagerando e qualcun altro che io stia compiendo un atto di lesa maestà, ma vi garantisco che a me il romanzo, quando l’ho letto al di fuori del contesto scolastico, è piaciuto.
Poeta, scrittore e cantautore: stessa “professione”?
Poeti, cantautori, scrittori: stesse facce di una stessa professione? E’ una riflessione necessaria da fare, anche se per molti non ovvia come sembrerebbe. Spesso tendiamo ad identificare come letteratura “spicciola”, solo quella realtiva a libri e prose di diverso tipo, dimenticandoci come la poesia, i poeti, hanno rappresentato per secoli e continuano a rappresentare ancora una delle pagine più belle sia a livello linguistico che a livello culturale.
100 incanti, scritto a 13 anni
Premessa doverosa: non ho letto questo libro. Tuttavia ve lo segnalo come possibile regalo di Natale, perché è diretto a ragazzi dai dieci anni in su ed è stato scritto … Leggi il resto
La morte in diretta di Fernando Morales
Il Signor Morales vive in un’appartamento di quaranta metri quadri, ha ottant’anni, è vedovo, e ha deciso di morire. Ci sono tanti modi per morire, da quando l’umanità ha fatto progressi e lui non sa decidersi. Fino allo spot di una trasmissione, che recita La morte in diretta: non è mai troppo tardi per essere famosi.
Fernando Morales decide allora di non perdere più tempo e di contattare chi di dovere. Gli viene fornito un elenco di documenti da presentare agli intermediari della trasmissione, che gli faranno una breve intervista nel suo appartamento per verificare che abbia tutti i requisiti per morire in diretta. Così Fernando racconta, in pochi minuti, la sua vita a due perfetti sconosciuti. Ma cosa importa, visto che presto lo conosceranno milioni di persone nel mondo?
Nelle mani di un dio qualunque
Tutto comincia con un ragazzino, Angelino, che segue lo zio Renato e Piera, l’amante di suo zio, in un viaggio in Grecia. Seguiamo lui e quando siamo conquistati dalla sua storia, cominciamo a seguire quella di Renato, quella di Piera, quella del marito di Piera e da lì mille altre storie.
Questo romanzo fatto di racconti e racconti nei racconti mi ha stupita, davvero e Cristoforo Gorno mi ha conquistata. Per la sua capacità narrativa, per la curiosità che instilla nel lettore al punto da farsi seguire come un pifferaio magico, ma soprattutto per lo sguardo sottile che offre sulla realtà.
Leggendo Nelle mani di un dio qualunque, è inevitabile, nel momento in cui ci troviamo di fronte ai nostri vicini o alle persone che incontriamo per strada, chiederci quale sia la loro vera storia.
A Bologna le bici erano come i cani, di Paolo Nori
Parlare del libro di Paolo Nori mi riesce difficile. Mi è piaciuto molto, l’ho trovato davvero curioso ed è uno di quei casi in cui raccontarvelo significa togliervi il diritto di scoprirlo da soli. Ad ogni modo, per farla breve, racconta la storia di uno scrittore e del suo rapporto con alcuni suoi condomini. Con uno in particolare, Benito.
Questo signore perentorio e silenzioso vuole che il protagonista del romanzo svolga per lui un compito molto delicato (che si scoprirà solo alla fine del libro).
Intorno a questa storia centrale ruota tutto il mondo dello scrittore. Un mondo percorso in bicicletta e in cui tutti i personaggi hanno un soprannome. Un mondo che risulta familiare anche a chi non è affatto bolognese.