Si tratta di una recensione particolare questa rispetto alle solite perché parliamo di una graphic novel, un “fumetto”, per così dire, ma che sta vendendo della sua categoria al top un po’ dovunque: parliamo di “Cavolini” di LaSabri, al secolo Sabrina Cereseto.
recensione
I quattro finali di libro più deludenti
Avete mai letto un libro, vi siete appassionati pensando che fosse un capolavoro e poi vi siete trovati nel finale con un pugno di mosche? A noi diverse volte. Oggi vogliamo condividere con voi quelli che pensiamo siano i quattro finali di libro più deludenti. Che non per forza sono legati, come avrete capito, a libri che abbiamo considerato “brutti”.
Roberto Straccia-Sogni infranti, di G.D’errico e Mario Straccia: recensione
Di Roberto Straccia ci ricordiamo tutti. Perché quasi tutti noi, almeno una volta, nei giorni della sua scomparsa, abbiamo condiviso appelli per il suo ritrovamento sui social network. E tutti noi, quando è stato ritrovato, abbiamo visto crollare le illusioni su una sua possibile sopravvivenza. Era una storia che entrava dentro. Ed il libro scritto da Antonio G. D’Errico e Mario Straccia è l’espressione del perché non debbano essere spenti i riflettori su questa vicenda.
L’importanza di chiamarsi Ernesto, di Oscar Wilde: recensione
Amore: non si può provare altro che questo nei confronti di un’opera come “L’importanza di chiamarsi Ernesto“, di Oscar Wilde. A prescindere da come ci si sia per la prima volta avvicinati ad essa. Certo, il testo rimane grandioso in ogni sua concezione, ma va detto che vi sono alcune trasposizioni extra-letterarie da non sottovalutare.
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, di Jonas Jonasson: recensione
“Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve” di Jonas Jonasson è un libro che tutti dovrebbero leggere sebbene ispirati potremmo dire che chiunque può fare quello che vuole fare. Che lo si trovi divertente o ispirante, è ben scritto e ne vale la pena.
Recensione Il manuale anti-furbi, Striscia la Notizia
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio! Il tg satirico della televisione italiana, Striscia la Notizia, lancia Il Manuale anti-furbi, una vera e propria guida per aiutare tutte le categorie di italiani, dagli anziani alle famiglie più ingenue, a guardarsi bene da qualche furfante travestito da rappresentante, conoscente o, semplicemente, cittadino dotato di forte senso civico. Il manuale, distribuito da Fivestore, si presenta come un volume di ben oltre 200 pagine nelle quali vengono elencati, e analizzati, tutti i furfanti tipici che vivono e proliferano nella nostra città.
Recensione di Festa di divorzio, di Laura Dave
Maggie e Nate, entrambi con un trascorso sentimentale molto particolare alle spalle, vengono invitati a una festa di divorzio. I genitori di Nate, Gwyn e Thomas, stanno infatti per separarsi e, per l’occasione, hanno scelto di celebrare con tutti gli amici e i familiari la fine di una lunghissimo percorso insieme e l’inizio di una vita nuova. Maggie non ha mai conosciuto i genitori di Nate e l’idea di dover fare la loro conoscenza in un evento così insolito, preoccupa la giovane ragazza che farà presto anche la conoscenza di alcune delle figure più importanti della vita del suo fidanzato. Quel viaggio, che da New York porterà entrambi a Long Island, rappresenterà una dura prova per la giovane coppia che imparerà a conoscere aspetti personali e nuovi di entrambi e che li porterà ad analizzare meglio il loro rapporto. Nel frattempo, si intreccerà alla giovane relazione l’amore ormai finito dei genitori di Nate che verrà raccontato dalla voce di Gwyn, una donna matura e ancora incantevole che scoprirà i motivi per i quali suo marito ha deciso di abbandonarla proprio nel periodo in cui una coppia, passata ormai la gioventù e l’età adulta, si stringe in un abbraccio forte e solido in attesa della vecchiaia.
Recensione di High & Dry. Primo Amore, di Banana Yoshimoto
Per molti il primo amore è un evento banale, solo una delle tante delusioni sentimentali, una scottatura che con il tempo assumerà la sembianze di una buffa cicatrice da accarezzare con un po’ di nostalgia. Per Banana Yoshimoto, però, il primo amore può essere un’emozioni grandiosa, un evento della vita di una’adolescente speciale che merita di essere raccontato. La protagonista del libro è Yūko, una ragazzina di 14 anni appassionata di pittura e arte. Yūko vive con la madre e, nel libro parla in prima persona della mancanza del padre, della nostalgia dei momenti vissuti in famiglia e del suo rapporto con la madre, spettatrice in prima fila della crescita della figlia che adora più di ogni altra cosa. Yūko però non è un’adolescente come tante altre. Yūko è in grado di vedere cose che gli altri non vedono, di ascoltare i pensieri di chi le è accanto grazie a un’innata sensibilità e a una grande maturità che la distingue dalle altre compagne di scuola. Proprio per queste sue caratteristiche, il giovane insegnante di disegno della scuola della ragazzina, il signor Kyū, un artista riconosciuto che vive della sua arte e maestro di disegno, che ha il doppio dei suoi anni.
Recensione di “Non lasciarmi” di Kazuo Ishiguro
I nomi dei protagonisti di questa storia si chiamano Kathy, Tommy e Ruth. I loro cognomi non vengono forniti al lettore, al loro posto, infatti, seguono singole iniziali puntate, segno che, in fondo, la loro provenienza genealogica non sia poi così importante. I tre giovani non sono nati da genitori amorevoli, né sono stati abbandonati o sono rimasi orfani: a nessuno, loro inclusi, è permesso sapere chi abbia voluto la loro nascita e a quale scopo sia concesso loro di vivere. I tre ragazzini, cresciuti nel collegio inglese di Hailsham, inizieranno a conoscersi fin da piccoli condividendo momenti di gioia, spensieratezza e giochi d’infanzia. I giorni scorrono veloci tra lezioni scolastiche, incontri con insegnanti duri e luoghi e parole misteriosi, fino al momento della loro adolescenza quando finalmente scopriranno la verità e il motivo per il quale a loro, come a nessun altro ragazzo del collegio, sarà permesso vivere una vita normale, sposarsi, lavorare e avere figli.