Recensione di “La verità sul caso Harry Quebert” di Joel Dicker

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Se siete appassionati di thriller o di gialli, dovete dare una chance a “La verità sul caso Harry Quebert” di Joel Decker. Un libro francese con qualche difettuccio qua e là, ma che vale la pena di spulciarsi pian piano magari proprio in questo finire di estate che merita una traghettatura letteraria intelligente e non eccessivamente scontata.

Non è il capolavoro dell’anno, intendiamoci. “La verità sul caso Harry Quebert”  e Joel Decker saranno pure diventati un caso letterario nel loro paese, ma non siamo davanti al libro del millennio o la perfezione assoluta. Comprando questo libro abbiamo per le mani un buon libro giallo, condotto da un interessante punto di vista. Parliamo di uno scrittore che tenta di “salvarne” un altro, suo mentore ed amico.  La trama è forse il principale punto di forza di questo volume. Se in alcuni casi può sembrarci scontata, in altri ti concede gli spazi giusti per ragionare sulla stessa.

Se devo essere sincera sono stati alcuni personaggi a lasciarmi perplessa.  E non perché siano stati caratterizzati male, ma perché nella mia modesta opinione sono venuti alla luce in alcuni di essi dei dialoghi e dei comportamenti che davvero sono così assurdi o fuori luogo da risultare imbarazzanti. Per questo il libro deve essere considerato brutto? No, assolutamente. La storia regge e lo stile è abbastanza buono. Anche se parliamo di uno scrittore esordiente che forse in qualche cosa sarebbe dovuto essere stato aiutato di più con l’editing. Questo punto mi consente di aggiungere un altro particolare: per ciò che concerne questo volume in particolare ho qualche dubbio sulla traduzione. Ci sono delle frasi che suonano così strane in italiano… chissà. Ad ogni modo, lo ripetiamo: se volete un buon libro da leggere per passare qualche ora in modo originale ed interessante, “La verità sul caso Quebert” è una buona soluzione. Prendetelo come viene.

 

 

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