Meglio il libro: I love shopping

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I love shopping ha fatto scuola tra le scrittrici di chick lit e mietuto vittime tra le appassionate del genere. Anche noi lettrici apparentemente un po’ snob, non abbiamo esitato a leggerci tutti i romanzi della saga.

Becky la spendacciona, quella che nella vita reale finirebbe dritta dritta dallo psicologo, dopo una seria cura a base di psico farmaci, è l’eroina di tutte le inconcludenti: circondata da amici che le tolgono le castagne dal fuoco, improbabili colpi di fortuna, incontra persino un tostissimo principe azzurro, che unisce ad un carattere di ferro e ad una avversione per lo spreco, una passione totale per Becky, anche quando lei cerca di prosciugargli la carta di credito da miliardario.

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Scrittori inglesi contro la pirateria

Quando si parla di pirateria non ci si può esimere dal calcolare anche quella che colpisce il mercato degli ebook. A sentire la problematica con maggior vigore sono gli scrittori inglesi che sotto lo slogan “chi ama i libri, non li ruba” chiedono a gran voce una campagna per combattere la pirateria on-line.

C’è chi è convinto che i lettori che scaricano da Internet  non capiscono  tutte le conseguenze delle loro azioni, altri che pensano tout court che sia un furto. Ma dov’è la verità?

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Giorgio Faletti e il ghost writer

Paul Auster? Piacione. Philip Roth? Sopravvalutato. Proseguo nella carrellata degli autori da rileggere, riscoprire o bocciare inevitabilmente come antipatici. Oggi parliamo di Giorgio Faletti, cabarettista, attore, compositore, cantante e da qualche anno affermato scrittore di thriller.

Se Paul Auster è un po’ piacione e Roth secondo molti sopravvalutato, senza per questo negare la bravura di entrambi, cosa diremo mai di Giorgio Faletti. Ecco cosa ne dice la rete: Faletti? Uno che presta il nome ad un ghost writer.

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Eclipse, di Stephenie Meyer

Eclipse è il terzo capitolo della saga di Twilight. È senza dubbio il libro più interessante dal punto di vista letterario tra quelli scritti da Stephanie Meyer fino a quel momento. Non solo perché  ripresenta la stessa tensione presente nel primo volume della saga, ma perché è nello stesso che per la prima volta la scrittrice prova a testare un punto di vista differente rispetto al solito da lei utilizzato.

Non vi è infatti solo il racconto da parte di Bella, ma anche un breve exploit di Jacob.

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Caro Diario, il bando del concorso

Noi di LibrieBit crediamo molto nei nuovi talenti e amiamo proporvi concorsi letterari con la speranza che molti di voi si facciano avanti e propongano il loro racconto, magari scrivendone uno nuovo ispirati dai bandi letterari o magari trovando finalmente il coraggio di tirare fuori dal cassetto la storia che avreste sempre voluto pubblicare. Prendete in mano la penna cari scrittori e in bocca al lupo!

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Nessuno si salva da solo, la recensione

Nessuno si salva da solo è una cura e al tempo stesso una controindicazione. L’ultimo romanzo di Margaret Mazzantini è un volume piccolo, breve, ma pregno di sentimenti importanti e parole pesanti come macigni; è un romanzo in cui odio e amore finiscono per non distinguersi più e anzi, iniziano a darsi la caccia, uno contro l’altro si affrontano in una danza selvaggia dove l’amico di un tempo si trasforma, cambia identità e volto diventando un nemico, un essere che è necessario distruggere. I protagonisti del romanzo sono Gae e Delia, genitori e coniugi che, dopo aver accumulato attimi di breve e fugace felicità, decidono di separarsi e mettere fine a una relazione complicata, molto più colpessa di quelle che siamo abituate a sentire, una coppia che nella vita reale vorremmo non esistesse affatto. Scenario del romanzo è un ristorante, dove i due protagonisti consumeranno una cena, quasi un pasto cannibalistico. Uno davanti all’altro, Gae e Delia proveranno ad analizzare se stessi e il rapporto che hanno costruito insieme dialogando, ricordando e riportando alla luce il loro passato.

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Da Mondadori arriva L’ultima lettera di Benito

Con L’ultima lettera di Benito, i giornalisti Pasquale Chessa e Barbara Raggi ci regalano una nuova prospettiva sulla relazione intercorsa tra Clara Petacci e Benito Mussolini. Grazie all’accesso al cosidetto fondo Petacci, conservato nell’Archivio centrale dello Stato, Chessa e Raggi hanno potuto finalmente leggere le 318 lettere che il Duce e la sua amante ufficiale si scambiarono tra l’ autunno del 1943 e la primavera del 1945.

Mussolini si trovava a Salò e nella corrispondenza con Clara parlava di tutto, non solo di amore e di quanto lei le mancasse, ma anche di politica, di strategia, di prospettive di fuga verso il Giappone (considerate sino ad ora solo un’inverosimile storiella) e del rapporto con Rachele.

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Federico Moccia ritorna: L’uomo che non voleva amare

Federico Moccia è uno dei più prolifici autori italiani: con le sue storie adolescenziali (e non) ha fatto sognare generazioni intere. Ora torna nelle librerie con un libro totalmente nuovo rispetto ai suoi standard: “L’uomo che non voleva amare”.

Come lo stesso autore ammette, si tratta di un romanzo più maturo, di tutt’altro tenore rispetto ai titoli come “3 metri sopra il cielo” o “Scusa ma ti chiamo amore” dal quale, tra l’altro, è stata prodotta una trasposizione cinematografica con Raoul Bova.

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Libri per gli uomini, eReader rosa per le donne: i luoghi comuni sulla lettura

Lettrici e lettori di Libri e Bit, è lunedì. Non è mai facile cominciare la settimana. Perciò che ne dite di divertirvi un po’ con un post leggero leggero? Mi serve però la vostra collaborazione.

Vorrei infatti provare ad elencare tutti i luoghi comuni sulla lettura e in particolar modo sulla lettura al maschile e al femminile.

Prima che, arrivando alla fine del post, dubitiate delle mie capacità, vi avviso che siffatti luoghi comuni non li ha partoriti la mia mente, ma li ho raccolti in giro. Cominciamo?

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New Moon, di Stephenie Meyer

New Moon è il secondo libro della saga di Stephenie Meyer, Twilight. È forse il libro meno attraente della saga dal punto di vista della trama, non solo perché viene a mancare uno dei protagonisti principali, ma soprattutto perché (forse anche per questo motivo) la stessa scrittrice cambia leggermente  il suo stile, che appare meno serrato rispetto al volume precedente.

Quasi come fosse un po’ un libro di transizione, New Moon, da modo a chi lo desidera di aver a che fare con un libro forse più anonimo come struttura, ma altrettanto emozionante.

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