Medium, di Giuseppe Genna

recensioneUn libro che mi ha letteralmente diviso in due. Medium, di Giuseppe Genna è la classica storia che ami ed odi contemporaneamente. Ed il motivo è molto semplice. La storia di base è stupenda, avrebbe tutti gli ingredienti per funzionare adeguatamente. C’è solo un problema: non è supportata adeguatamente a livello tecnico-letterario. Non me ne vorranno i fan dell’autore e l’autore stesso, se dico che è scritta davvero male.

Ho tentato, in nome della passione che la storia mi suscitava, di fare “decantare” le mie sensazioni prima di lasciarmi catturare dalla recensione. Ma più è passato il tempo, più mi sono resa conto che non vi era soluzione a questo mio sentire. E prima di continuare con le mie impressioni voglio esprimere lo sconcerto. Più che altro perchè da uno scrittore come lui, dalla sua preparazione, mi  aspettavo molto di più. E mi son trovata a chiedermi: su quali basi l’autore ha deciso la pubblicazione di un tale libro? Anche i suoi altri (che non ho letto,n.d.r.) presentano le stesse costruzioni sintattiche? Se si, come possibile che possa contare su tutta questa serie di pubblicazioni?

Domande che faranno infuriare i suoi estimatori. E che hanno fatto infuriare anche me mentre me lo chiedevo. Perché la storia, la base, l’idea (chiamatela come volete) era pressoché fantastica: 2012, fine del mondo, cataclismi e poteri medianici. Insomma, ogni particolare era perfetto. Anche il fatto di utilizzare se stesso come protagonista. Il problema è che tutto il resto si perde in farneticazioni dal sapore politico, pagine e pagine di storia che invece di aiutare il libro lo “tappano” con la loro pesantezza e delle quali non importa niente a nessuno, e soprattutto un linguaggio frammentato, frammentario ed “ampolloso” (è il termine più carino per definirlo, n.d.r.).

Insomma, seppur mi viene in mente in un ipotetica votazione di dargli un 10 per l’intreccio, il resto è decisamente rasente allo zero… per un volume che pur avendo potenzialità immense, a conti fatti non raggiunge la sufficienza.

 

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