L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio, recensione

L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio e un libro che vi consigliamo di leggere sì per la storia, ma soprattutto per il fatto che ci mette davanti all’ennesimo scontro generazionale.

I mezzi usati in L’età fragile

E per quanto vogliamo evitare di ammetterlo, è qualcosa di cui abbiamo bisogno quando leggiamo uno specifico tipo di narrativa. Non sempre perché aggiunge al racconto una particolarità unica, ma perché ci consente di ragionare sulla nostra esistenza. Anche se non ci troviamo davanti a un saggio ma a una semplice storia di una madre e di una figlia.

È apprezzabile l’utilizzo di un fatto di cronaca come fulcro della questione e di come vi sia un contrasto importante tra una terra semplice e umile correlata a buoni valori è una città piena di luci, ma capace di ferire. Insomma, L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio ci mette forse davanti allo scontro ideale più antico del mondo ma al contempo quello più necessario e ancora non perfettamente comprensibile.

L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio è ambientato in Abruzzo in un piccolo paese presente nelle vicinanze del Gran Sasso. E a raccontarci la storia è Lucia. Parliamo di una donna di mezza età, fisioterapista, madre di una ragazza di circa vent’anni di nome Amanda. Già da qui ci troviamo davanti a una fragilità importante Che però viene espressa con dolcezza nel racconto di un momento di difficoltà.

Diverse storie che si intrecciano

Parliamo del ritorno a casa della figlia, improvviso, che un anno e mezzo prima era andata a Milano per frequentare l’università. Questo ritorno può essere considerato anche comprensibile per via del Covid, se non fosse per il fatto che la figlia non riesce a fare altro che rimanere sul letto, faticando a mangiare, ad alzarsi o uscire di casa.

La madre si trova a chiedersi cosa le sia successo e come possa essere possibile aiutarla. Contestualmente a ciò il padre, ormai anziano, decide di donare le proprie proprietà e terreni in eredità. Tra di essi vi è anche il terreno dove una volta sorgeva un vecchio campeggio abbandonato, protagonista di uno scabroso fatto di cronaca. Qualcosa che la nostra protagonista Lucia si trova a rivivere, sebbene non avesse vissuto quella drammatica esperienza direttamente.

Le varie conseguenze di ogni azione nel libro ve le lasciamo scoprire da soli. Vogliamo però sottolineare come L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio non ha accidentalmente questo titolo. Perché effettivamente ci aiuta a renderci conto che le età fragili sono molteplici. E il fatto che tutto ciò avvenga attraverso uno stile molto diretto, essenziale e scarno riesce a colpire dritto al punto. Sia per quel che riguarda l’introspezione necessaria da applicare che l’empatia da avere per comprendere in modo giusto il messaggio di questo libro.

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