Oggi Libri e Bit intervista Michele Laurenzana. Nel corso della nostra chiacchierata con lui non solo avrete modo di scoprire qualcosa di più di un autore giovane e promettente, ma anche di un’atteggiamento nei confronti dell’auto-pubblicazione che dovrebbe essere d’esempio per chiunque voglia intraprendere il mestiere di scrittore.
Come potrete constatare da soli, Michele Laurenzana è un ragazzo dotato di talento, autore di un libro dall’enorme potenzialità, ma soprattutto una persona che non demorde mai.
LibrieBit: Com’è nata la tua passione per la scrittura?
Prima di rispondere alla tua domanda ne approfitto per ringraziarti nell’avermi proposto questa intervista. La mia esperienza nata con La Segreta Verità devo ammettere che non è il frutto di una passione, ma è bensì stata un’esigenza che ha saputo isolarmi, mettendo da parte problemi e periodi no (che tutti abbiamo). Quindi diciamo che ho cercato nella scrittura una sorta di “terapia” che, nel mio caso, ha dato i suoi benefici già mentre scrivevo. Premetto che, in prima stesura, il romanzo si presentava come un vero e proprio diario di viaggio.
Prima di iniziare quest’avventura non ero nemmeno un grande lettore, sfogliavo giusto i libri consigliati (o obbligati a leggere) a scuola. Poi qualcosa è cambiato: tre anni fa ho dato vita a questo romanzo, e ora sono spesso presente tra gli scaffali delle librerie, su Amazon e nelle biblioteche comunali leggendo e sfogliando per lo più i grandi classici. Oggi scrivo molto, soprattutto racconti e talvolta ricevo l’invito proprio da alcuni siti o giornali. Invento storie, mi diverto a farlo. Scrivere dà un valore aggiunto a se stessi (e per se stessi); io l’ho scoperto tardi, ma comunque ha saputo darmi tanto.
L&B: E’ stato facile raggiungere la pubblicazione? Quando hai deciso per l’auto-pubblicazione?
Assolutamente no. La mia professoressa d’italiano delle superiori è venuta a conoscenza di questo manoscritto, a caso, e curiosa ha voluto leggerlo. E’ stata lei a persuadermi di non tenerlo per me. Ho così iniziato contattando i grandi editori, quasi per scherzo, inviando solo un estratto del romanzo allegato ad una breve sinossi e al mio curriculum, curandone nel minimo dettaglio l’aspetto grafico. Dopo appena due settimane ho subito ricevuto la disponibilità ad una prima lettura da parte di due editor delle più importanti case editrici italiane, mi hanno infatti ricontattato per farsi inviare il manoscritto in versione integrale. Dopo poche settimane entrambi mi hanno riferito che i loro responsabili della narrativa, per il momento, non erano intenzionati alla pubblicazione. Dopo due mesi un altro grande colosso dell’editoria mi ha chiesto l’invio dell’intera storia e anche questa volta, dopo una decina di giorni, sono stato ricontattato telefonicamente: il romanzo era stato letto da due differenti editor e dal direttore stesso della narrativa, qualcosa però non li convinceva; mi hanno tuttavia dato validi consigli che ho usato per dar vita a una nuova, definitiva, stesura del romanzo.
Ho contattato trenta editori: in tre (tra i più importanti sul panorama nazionale) mi hanno dimostrato interesse, altri due hanno risposto di non voler momentaneamente approfondire; tra le mail ho poi trovato diverse proposte di “editoria a pagamento”, altri che mi hanno invece inviato contratti poco chiari e che ho voluto rifiutare per evitare di dover sostenere spese inutili. Dopo un anno ho deciso di fare tutto da solo, optando per ilmiolibro.it: servizio dell’Editoriale l’Espresso, che già conoscevo. Questa scelta non è stata semplice, l’auto-pubblicazione un po’ spaventa i lettori che spesso la vedono come una “mancata garanzia sulla qualità del prodotto”.
Alcuni dei libri che ho avuto modo di leggere in vendita sul mio libro.it, tuttavia, credo superino in qualità tanti titoli pubblicati da case editrici importanti, e in vendita sugli scaffali di tutte le librerie. Fondamentale, dal mio punto di vista, è il non illudersi di diventare ricco con il print on demand: quindi prezzo di vendita relativamente basso e sfruttare questa possibilità col puro scopo promozionale di se stessi. Inoltre ho letto che alcuni si vergognano dell’auto-pubblicazione. Io ne ho fatto fin da subito un vanto, nel senso che ho sempre detto le cose come stavano, senza timore, sarà poi la gente a scegliere. L’importante è avere fiducia e credere fortemente nel proprio lavoro, ma senza troppe pretese; questo è un esercizio che richiede umiltà, e una fatica non indifferente. Io sto ancora imparando.
L&B: Cosa ne pensi dell’ebook, il libro elettronico?
Una fantastica innovazione di cui ero particolarmente scettico, all’inizio. Ho accettato di pubblicare il romanzo in versione digitale, su Amazon, solo a Febbraio di quest’anno. Mai avrei pensato di leggere il mio nome tra i bestseller dei trenta titoli più venduti in Italia, in appena due giorni e per più di due settimane consecutive. C’è da dire che da novembre 2011, data in cui è uscita l’edizione cartacea, sono riuscito a creare una buona attenzione sul libro grazie ai social network, elementi essenziali e fondamentali per un esordiente che decide di avventurarsi con l’autopubblicazione (ma non solo). Sono stati creati tre booktrailer, un sito dedicato unicamente al romanzo e, da inizio giugno, Tommaso Yank della Crator Studio mi ha proposto un sito personale che sta ottenendo ottimi dati per quanto riguarda le visualizzazioni e il rapporto diretto coi lettori.
L’ebook è una nuova positiva frontiera per l’editoria; ha tuttavia i suoi lati negativi: la pirateria. Purtroppo, o per fortuna, col digitale molti titoli sono presenti nella rete, scaricabili gratuitamente. Il mio romanzo è stato illegalmente in free download per alcuni mesi: centinaia i click. Per me quel numero vale comunque tanto, se non economicamente, almeno nella soddisfazione di pensare che tra questi “pirati” c’è chi ha cercato volutamente “La Segreta Verità” e chi, finendoci sopra, ha trovato interesse e curiosità nel farselo proprio (e leggerselo). Rimangono pur sempre lettori.
L’ebook, oggi, è un fenomeno che sta crescendo in maniera esponenziale seppur noi italiani siamo, per tradizione, culturalmente scettici alle novità, e sfogliare libri in digitale è spesso un qualcosa che -apparentemente- ci toglie coinvolgimento e passione. Io ho dovuto ricredermi; basti pensare che il mio prossimo lavoro uscirà quest’estate dando l’esclusiva a KDP di Amazon, quindi solo con loro e in formato digitale.
L&B:Se dovessi utilizzare tre aggettivi per descriverti, quali utilizzeresti?
Sincero: non nascondo la verità, ma è sempre stato a fin di bene (con me vorrei venisse fatto lo stesso). Diffidente: da diversi anni lo sono molto, preferisco potermi ricredere sulle persone piuttosto che rimanerne deluso.
Creativo: fin da sempre.
L&B: E per le tue opere?
Sensibili: mi piace poter trasmettere emozioni.
Reali: tutto quello che racconto non voglio sia “fantascienza”, ma uno specchio del nostro quotidiano.
Cinematografiche: non è un peccare di presunzione, quando scrivo cerco volutamente di dare al lettore tutti gli elementi fondamentali per essere totalmente dentro la storia: dettagli; micro-descrizioni; musica.
L&B:Progetti futuri?
Sul piano personale tanti, troppi. Per quanto riguarda la scrittura, come ti accennavo prima, uscirà quest’estate un nuovo lavoro: “Le Stagioni del verde mandarino” [storie di uomini e di donne, ma soprattutto di uomini].
Non un romanzo, ma un nuovo modo di leggere. Non posso per ora dirti altro se non che pare essere una grande novità qui in Italia; speriamo di poter così attirare anche l’attenzione di qualche editore. Finalmente.
io adoro questo autore
E’ stata una piacevole scoperta, va ammesso :).
un’umiltà che merita ammirazione. Seguo michele su twitter e la sua genuinità mi appassiona così come ha fatto il suo libro