Intervista a Sabrella Sant’Atroce

sito sabrella sant'atroce

Chi è Sabrella Sant’Atroce? Grazie a Facebook mi ritrovo a cliccare su un link che mi incuriosisce molto, che mi ricorda qualcosa ma non so cosa e che mi regala un momento di ilarità in questa mattinata domenicale piuttosto uggiosa.

Sul sito della Sant’Atroce troviamo un’intervista decisamente interessante a questa autrice piuttosto singolare. Domanda:

Signora San’Atroce il suo romanzo “Il risveglio della penitente ansiosa” è semplicemente stupefacente, si avverte un continuo mestamento di sensazioni che vanno dall’eros al pentimento, dal misticismo svizzero fino alla rabbia delle popolazioni indigene della Patagonia centrale. Ci parli di com’è nata l’idea, da dove ha preso l’ispirazione.


Risposta:

Io non ho idee, le idee sono così banali, ovvie, sono per persone prive d’idee. Io vivo a fatica respirando il catrame delle vostre ipocrisie sintattiche e quando voi, ordinari oppressori di menti opprimibili, andate all’Ikea il sabato pomeriggio, in compagnia delle vostre famiglie infestate di pubblicità occulte surgelate nei freezer dei centri commerciali dei vostri cervelli, io scrivo e vi rivomito addosso quello che mi rigettate usando il mio sesso per esprimere l’inquietudine trascendentale che accerchia i vostri parcheggi.

Mentre me la ridevo, mi è venuto in mente il cognome Santacroce. Lo so, per molti di voi, che magari leggono la scrittrice in questione era anche ovvio, per me no. Scopro così che il blog scherza sulla famosa scrittrice, classe 1970, tanto amata dalla Nannini, con cui ha collaborato, e da scrittrici come Barbara Alberti.

Amata da molti, detestata da altri, sembra che Isabella Santacroce abbia un innegabile talento letterario. Dico pare perché non ho letto nessuno dei suoi scandalosissimi libri. Sono perciò andata a leggere un po’ di recensioni che la riguardano e su Youtube ho visto alcune sue performance (chiamarle interviste mi sembra eccessivo).

Mi sono allora ricordata di quando all’università, dato l’argomento della mia tesi di laurea, ho dovuto leggere De Sade. Chissà se anche lui avrebbe avuto movenze e atteggiamenti santacrociani in una video intervista. Mi stupisce però, leggendo gli argomenti trattati dalla scrittrice, che si gridi alla novità su temi già conosciuti e ormai, almeno per i lettori scafati, niente affatto scandalosi.

Ad ogni modo, vi lascio con un’intervista rilasciata dalla vera Isabella Santacroce. Il guaio, leggendola, è che somiglia in modo impressionante alla “sua” collega che ha rallegrato la mia giornata.

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