Ereader: sempre più piccoli. Ed i taglia maxi?

Oramai è assodato: anche nel nostro paese l‘ebook e con esso gli ereader hanno dimostrato la loro attrattiva. Come è normale che sia il mercato mette a disposizione tutta una serie di risorse per il cliente che voglia affacciarsi al mondo del libro digitale. A partire da testi in ogni lingua ed in diverso formato, fino ad arrivare a lettori ipertecnologici  di vario genere. Quello che si è notato però è che tendenzialmente si tende a farli più piccoli. E quelli di taglia maxi?Lo scorso anno, insieme ai classici del mercato, era possibile imbattersi in diverse tipologie di dispositivo.  Gli ereader venivano creati in massa (in quanto a tipologia di struttura, n.d.r) e nel corso delle varie “sperimentazioni” di vendita era possibile imbattersi in modelli dotati di schermi di grandezza pari a quella dei netbook. Tra le nuove proposte in uscita questi modelli  di “taglia maxi” sembrano essersi persi nel nulla. Come è successo?

Cerchiamo di essere più precisi, parliamo degli ereader che montano in dotazione gli schermi da 10″. Salvo qualche esempio (leggasi ereader ibs, n.d.r.) i vari modelli di queste dimensioni sono letteralmente spariti dagli inventari delle più grandi marche come, ad esempio,  Asus ed Amazon. Il perchè di questa scelta, salvo qualche temeraria società come la Icarus con il suo Excel, deve essere spiegato in modo semplice e puro dalla concorrenza.

Pensiamo alle dimensioni: sono le stesse di un tablet. E  se il dispositivo non vuole essere utilizzato solamente per leggere, quest’ultimo rappresenta la scelta migliore rispetto ad un lettore in grado di “analizzare” solo libri digitali. A questo punto bisogna parlare di maneggevolezza. Quando può essere gestibile un “grande” ereader se non riusciamo a tenerlo comodamente in borse e zaini e facciamo fatica a gestirlo all’aperto?

Sembrano sciocchezze, ma parlando di libri e comodità…. più è piccolo, più è comodo. A patto che si possa contare su tecnologia e-ink.