Il Miglio verde è uno dei libri più particolari di Stephen King. Forse uno di quelli che oltretutto ha vissuto, per via della propria pubblicazione, più di una vita. Non bisogna infatti dimenticare che questo romanzo fu pubblicato inizialmente “a puntate” e non solo negli Stati Uniti ma tutto il mondo. Ancora oggi in alcune librerie, è possibile trovare questo romanzo diviso in episodi. Riassumerlo in una sola parola? Sentito.
Recensioni
Recensioni letterarie di libri ed ebook di ogni genere.
Riding the bullet, di Stephen King
Il libro di Stephen King che sto per recensirvi rientra nella schiera di quelli che, pur apprezzandoli per la particolarità della storia ed il “terrore” (nel vero senso della parola, n.d.r.) che sono in grado di regalare, non mi hanno soddisfatto pienamente dal punto di vista dell’espressione tecnica. In poche parole, Riding the bullet, esprimendo il concetto nella maniera più semplice possibile, era una storia che meritava di essere approfondita e resa più fluida.
Le bugie della casta riunite in un libro
Per quanto mi riguarda, la parte più interessante di questo libro è la prima, che cita il pensiero di importanti filosofi a proposito dei rapporti tra la politica e la possibilità di mentire quando si governa.
Quelli che per noi sono aneddoti, a volte divertenti, altre meno, nel loro fare numero stanno cominciando a fare storia. Storia di un cattivo modo di fare politica, storia di una certa approssimazione ed impunità tutte italiane.
Storia di ciò che accomuna i partiti politici, grandi e piccoli, a danno degli elettori: la capacità di raccontare frottole per raggiungere i propri obiettivi, frodando l’elettorato.
In effetti, in poche pagine vediamo scorrere davanti ai nostri occhi le frottole grossolane che tutti prima o poi hanno raccontato. Tolto il campione assoluto, anche l’opposizione e i partiti minori si sono impegnati per non perdere questa capacità.
Il che diciamolo, ci mette un po’ tristezza.
Michela Murgia, Ave Mary
E’ quasi scontato che come donna io suggerisca l’acquisto di questo libro. Eppure, a rischio di sembrare banale, e anche ritardataria visto che se ne parla già da molti mesi, vi dirò che se c’è un libro che vale la pena regalare per Natale, in formato eBook o cartaceo, è proprio Ave Mary di Michela Murgia.
Forse il pregiudizio cui mi abbandono più facilmente è quello di credere che il saggio della scrittrice sarda sia un libro che fa bene alle donne.
Fa bene invece a tutti, anche agli uomini, perché affronta con un linguaggio diretto, ironico, chiaro, un tema che molti di noi, specie chi ha vissuto l’associazionismo o il volontariato cattolico, si è ritrovato ad affrontare.
Ovvero quanto la Chiesa abbia trasformato la figura di Maria, una giovane ragazza in grado di fare scelte complesse e coraggiose, in una donna fragile, che fungesse da modello di riferimento per allevare altre donne fragili, noi e prima di noi tante altre generazioni di donne.
Hans Küng, Ciò che credo
Regalare un saggio di teologia per Natale? Perché no. Volendo, è un testo più che appropriato. Soprattutto se porta la firma del contestatissimo da tanti, e punto di riferimento per molti altri, teologo Hans Küng.
In ciò Ciò che credo, Küng risponde ad una domanda personale che gli viene posta e cioè, al di là dei saggi ufficiali da lui composti, quale sia il suo credo personale, su cosa si fondi la sua spiritualità.
Per rispondere, Küng racconta il suo percorso spirituale, attraverso le prime domande, le prime certezze raggiunte e poi subito rimesse in discussione.
Devo precisare che a Kung, classe 1928, la Congregazione per la dottrina della fede ha revocato, nel 1979, il permesso ad insegnare teologia cattolica. Il che, per molti lettori, lo so, è sicura indicazione di trovarsi di fronte ad un pensatore quanto meno interessante.
22/11/1963, di Stephen King
22/11/1963 è il libro migliore mai scritto da Stephen King. Il più diretto, il più sincero, il più coinvolgente. E’ una sorta di epifania quando ci si approccia ad un libro quasi con paura perché delusi dalle ultime opere del proprio scrittore preferito e ci si trova davanti ad un gioiello del genere. Che questa passione abbia a che fare con una certe personale fissazione con i viaggi nel tempo non è da escludere. Ciò non toglie che si è davanti ad un capolavoro.
Intervista con il vampiro, di Anne Rice
Intervista con il vampiro di Anne Rice è un buon libro. Facile da leggere ed emozionante al punto giusto. Su questo non ci piove. A lungo andare risente un po’ del campanilismo che man mano si è andato “sentendo” anche nelle altre opere dell’autrice? La risposta ancora una volta è positiva. Quello che mi sento di dire, e forse potrò essere smentita dai fan di lunga data della scrittrice è che sia il più emozionante della sua intera saga.
Il mio nome è Regina, di Marie Reine Toe
Ho deciso di leggere questo libro perché, mentre mi passava sotto gli occhi, velocemente, la scheda di presentazione, ho notato la parola Ouagadougou. Si pronuncia “uagadugù”, è la capitale del Burkina Faso, ex Alto Volta. Ho un amico che vive lì, cui sono molto legata e il mio pensiero è andato subito a lui.
Poi mi sono detta che sarebbe stato bello vedere il Burkina con degli occhi diversi dai suoi e mi sono avventurata in questo romanzo, che dall’Africa mi ha condotta fino in Cina. La sua protagonista, infatti, è una bambina che, in quanto figlia di un ambasciatore, si ritrova a viaggiare per il mondo.
Il lettore la vede crescere, cambiare, soffrire, passare da un movimento dettato dal lavoro del padre, ad un movimento che è un fuggire, da sé, dal dolore, dai ricordi, dalla mancanza di futuro. Eppure, nonostante tutto, questo fuggire conduce Reine ad una nuova vita, che lei sa accogliere e far fruttare al massimo, secondo i propri talenti.
I regni di Nashira. Il sogno di Talitha, recensione
Talitha ha sempre vissuto una vita agiata. Il suo sogno è diventare un cadetto e per questo si esercita incessantemente. I suoi affetti più cari sono sua sorella, che vive ormai lontana in un monastero, e Saiph il suo schiavo, con cui segretamente coltiva un’amicizia (invisa alle regole sociali).
Abita nel caldissimo Regno dell’Estate e non può immaginare che nel volgere di pochi giorni la sua vita verrà stravolta. Costretta a sostituire sua sorella, cercherà di evadere, sottraendosi al controllo delle terribili sacerdotesse.
Una scoperta, però, mentre prepara i piani per la fuga, la spingerà ad affrontare un lungo e doloroso viaggio attraverso i quattro Regni, nella speranza di poterli salvare da un cambiamento climatico in atto, cui nessuno crede. Al suo fianco Saiph e davanti a sé, come strade, i rami dei maestosi Talareth.
Cose da salvare in caso di incendio, recensione
Vaclav e Lena, di famiglie ebree russe emigrate negli Stati Uniti, non sono semplicemente amici, due bambini come tanti che giocano insieme dopo la scuola.
Vaclav e Lena sono uno sguardo diverso sul mondo, più ampio, più aperto. Uno sguardo che solo apparentemente si discosta dalla realtà, tentando di piegarla con la magia o di darle una sfumatura migliore, più luminosa e divertente.
Vaclav e Lena condividono infatti la capacità, grazie a questo sapere andare oltre, di tenersi ancorati a ciò che conta veramente. Quando la vita li separerà, sarà questo a non farli perdere e a far sì che le loro strade si possano incontrare di nuovo.
La passione per i numeri di magia, infatti, non abbandona Vaclav, che, dopo la scomparsa di Lena, sua eletta assistente, si allena anno dopo anno, in attesa di esibirsi davanti ad un pubblico, come ha sempre sognato.