Quando tutto inizia di Fabio Volo, recensione

Se non si apprezza pienamente uno scrittore perché leggerne l’opera? Vi sono due motivazioni di base riscontrabili nel caso specifico di “Quando tutto inizia” di Fabio Volo: il fatto che l’autore sia molto noto ed il desiderio implicito di potersi ricredere per via dell’ammirazione per lo scrittore in altri contesti.

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Divorziare con stile di Diego De Silva, recensione

Divorziare con stile” di Diego De Silva è un buon libro fino a che non smette di esserlo ed assurdamente non per via della sua scrittura o delle storie raccontate, ma per via del linguaggio e dell’impressione che si ha (marcata) che l’autore o meglio il suo pensiero sia troppo presente.

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La rete di protezione di Andrea Camilleri, recensione

Quando ci si approccia la lettura di un libro di Andrea Camilleri si ha sempre quella sensazione di tornare a casa anche se in Sicilia non ci sia mai stati: con La rete di protezione accade lo stesso, anche se si ha l’impressione che in qualche modo che il commissario Montalbano stia invecchiando inesorabilmente.

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Il custode dei 99 manoscritti, di Andrea Frediani

Il custode dei 99 manoscritti, di Andrea Frediani è un libro che già dal titolo è facile ricondurre ad un particolare tema ed ad una specifica casa editrice che man mano si è andata specializzando in un certo tipo di letture. E’ un male? Assolutamente no, in entrambi i casi.

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Chi sta male non lo dice di Antonio Dikele Distefano

Chi sta male non lo dice di Antonio Dikele Distefano è uno di quei libri che bisognerebbe leggere ma essere preparati a farlo nel momento in cui lo si fa. Il motivo? Principalmente il tema a livello teorico, nella pratica il modo in cui l’evidente talento dello scrittore non è instradato nel modo corretto.

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