Desperation: ci sarebbe da giocare con l’assonanza del titolo. Questo libro di Stephen King è infatto uno di quei titoli capaci di lasciarti con l’amaro in bocca ed al contempo la voglia dannata di capire di più la mente di uno scrittore come quello americano. Parliamo di un libro tra i più “horror” dello scrittore, nel senso canonico della parola.
Narrativa
Recensioni di libri di narrativa, tutti i generi
Red di Kerstin Gier
Dopo aver letto dell’imminente uscita di Blue, anticipata a settembre 2011 per l’entusiasmo dei fan di questa neonata saga, ho deciso di procedere con ordine e leggere il primo volume, Red. Della trama vi avevo parlato pochi giorni fa, ma lo avevo fatto, appunto, richiamando la scheda ufficiale del libro.
Vi dico subito che, pur trattandosi di narrativa destinata ad un pubblico giovane, Kerstin Gier è riuscita a catturare la mia attenzione, soprattutto perché ha dotato Gwendolyn, la protagonista di Red, di un apprezzabile senso dell’umorismo e dell’autoironia.
Gideon, il fustaccio di turno, è davvero un bel ragazzo anche se fortemente penalizzato, per me, da quel terribile nome e dai capelli lunghi che mi hanno fatto pensare a Terence di Candy Candy.
I personaggi che ho trovato però davvero interessanti sono Leslie, la migliore amica di Gwen, che crede ciecamente a tutte la stranezze che le vengono raccontate, e il fantasma James, che si rifiuta di accettare la propria morte.
In viaggio con Jane Austen di Laurie Viera Rigler
Jane Austen mi piace, ma non immaginavo che avesse così tante fan e così sfegatate. Oltre ad esserci riviste sul suo conto e naturalmente numerosi e autorevoli studi, ci sono anche romanzi che parlano di lei o che a lei si ispirano.
Mi ha divertita il book trailer di Ragione e sentimento e mostri marini, mi ha lasciata perplessa l’idea di un Orgoglio e pregiudizio in versione erotica, mi è piaciuto il film tratto da Jane Austen Book Club.
Perciò mi sono subito fiondata a leggere il romanzo della Rigler, in viaggio con Jane Austen, seguito di Shopping con Jane Austen.
Se nel primo romanzo Courtney, lettrice appassionata, si ritrova a vivere nel corpo di Miss Mansfield, che somiglia tanto ad una delle eroine dei romanzi di Jane Austen, nel seguito accade esattamente il contrario.
Miss Mansfield si trova catapultata nella nostra società, cercando di orientarsi tra vestiti che a lei sembrano giusto pezzuole per coprire gli intimi, strani apparecchi che corrispondono al nome di computer, televisione, telefonini e codici morali e sessuali per lei incomprensibili.
L’ombra dello scorpione, di Stephen King: recensione
E’ il libro forse più amato dai lettori insieme ad It. Parliamo ovviamente di “L’ombra dello scorpione”, di Stephen King. Un volume che incarna tutte le paure più recondite dell’uomo, quelle reali. Morte batteriologica, distruzione, eterno conflitto tra bene e male. Una storia avvincente e piena di particolari, che lo scrittore ha rimaneggiato e completato.
Tutto è fatidico, di Stephen King: recensione
Se dovessi trovare una definizione per la raccolta di storie “Tutto è fatidico” di Stephen King, forse userei la parola bilanciata. Questo perché al suo interno, spulciando le 14 storie, si passa dal capolavoro, fino ads arrivare alle storie più insulse. È innegabile, l’essere una fan di lunga data non permette l’ipocrisia. Vi è del buon materiale, ma vi sono anche delle storie che se non fossero state scritte, il mondo della letteratura non si sarebbe disperato.
Romanzi d’amore: secondo una ricerca sono dannosi per le donne
La ricerca è stata pubblicata sul The Los Angeles Times e di motivi per essere perplessi ce ne sarebbero davvero molti. La ricerca, firmata dalla psicologa inglese Susan Quilliam, vede nei romanzi d’amore pericolosi strumenti psicologici che alimenterebbero in tutte le lettrici sentimenti troppo positivi rispetto alle ingiustizie che la vita reale ci propone e, soprattutto, la tendenza ad instaurare legami e relazioni sessuali non protetti.
Lord John di Diana Gabaldon, recensione
Una bella sorpresa Lord John e una questione personale di Diana Gabaldon. Quando ne ho scritto l’anteprima, mi preparavo a leggere un libro leggero e non impegnativo, adatto alle serate estive. In effetti è un romanzo piacevole, accattivante e ben scritto.
Quello che però non potevo immaginare è il tema che la Gabaldon decide di affrontare mentre seguiamo le indagini e le avventure del suo Lord John.
A questo punto sono davvero combattuta se rivelarvi o meno il dettaglio che ha reso questo romanzo diverso dai tanti altri che ho scritto.
Mettiamola così: nella promozione del libro ha giocato molto il fatto che l’autrice abbia studiato a fondo il settecento inglese a tutto tondo, mettendo bene a fuoco non soltanto caratteristiche e abitudini della buona società e dell’esercito ma anche dei postriboli, dei bordelli insomma. Ma di quale licenziosità si parla davvero nel libro?
Jonathan Franzen, Libertà
Jonathan Franzen è conosciuto ai più come autore de Le correzioni, che io, per il momento, non ho ancora letto. Mi sono invece cimentata con una raccolta di saggi che Einaudi pubblicò nel 2003, intitolata Come stare soli. Franzen, al pari di Roth, consolida la tradizione narrativa americana, la rende famosa nel mondo e i suoi romanzi fanno speso gridare al capolavoro.
Ma fu vera gloria? Devo essere sincera con voi: non sono una fan della letteratura americana, per quanto, dopo un iniziale scetticismo, io abbia amato Carver. Non ho amato molto neanche Roth (di cui però mi è piaciuto Patrimonio). Con Franzen il rapporto è altalenante, perché ho reazioni diverse a seconda che parliamo delle storie che narra o dello stile con cui lo fa.
Partiamo dalle storie e in particolare da quella di Libertà. Franzen ci racconta di Walter e Patty, del loro matrimonio, del rapporto con i figli e con il vicinato e poi lentamente ci costringe a spostare lo sguardo, ad ampliarlo, non solo sulle singole vite dei vicini, ma anche sul passato dei protagonisti.
Cose Preziose, di Stephen King: recensione
Se siete alla ricerca di un libro di Stephen King dotato della giusta dose di horror puro, Cose preziose è il libro adatto a voi. Non è un libro leggero da leggere, si va sull’ordine delle 300-400 pagine nelle quali diverse storie si intrecciano ed alcuni personaggi che appaiono magicamente da altri racconti ed altri mondi dello scrittore.
Doppio sogno o Eyes Wide Shut?
Meglio Doppio sogno , il romanzo di Arthur Schnitzler, o Eyes Wide Shut, il film che Kubrick ne ha tratto? Solitamente quando parliamo di film tratti da libri, la risposta è scontata ed è sempre a favore del libro. Questo è un caso diverso e mi fa pensare a quanto successo con Il signore degli anelli.
Gli amanti del romanzo di Tolkien hanno amato anche il film, perché al di là dei necessari ridimensionamenti, ha colto perfettamente lo spirito della storia. Anche Kubrick lo ha fatto, adattando il romanzo del 1925 ai nostri giorni e rendendo credibili Tom Cruise e la Kidman nei loro ruoli. Tuttavia, rispetto a quello di Peter Jackson, il film Kubrick è leggermente più infedele al romanzo.