Marion Zimmer Bradley, fantasy e manifestazioni del 13 febbraio

Racconta Marion Zimmer Bradley a proposito delle reazioni ad un suo romanzo:

[…] Ma sentivo, e lo sento ancora, che postulare donne indipendenti in una società di sole donne, dove tutti gli uomini sono convenientemente morti, è una specie di fuga: come se le donne non potessero mantenere con successo la loro indipendenza se avessero qualche uomo attorno, e dovessero cederla automaticamente a loro. Le mie donne, lo sentivo, erano abbastanza forti da rimanere indipendenti anche con uomini intorno a contrastare tale indipendenza.

E volevo una società realistica: non una società perfetta, di sogno, dove non ci fossero uomini a sfidarle ma un mondo di donne, che lottavano, come fate voi, e come faccio io, e come fanno tutte […] per conservare indipendenza e autonomia quando tutti gli uomini nei paraggi se ne sentono minacciati.

Nascono così le Amazzoni del romanzo La catena spezzata, appartenente al ciclo di Darkover, che ha reso famosa la scrittrice Marion Zimmer Bradley. In un’epoca in cui le donne, negli Stati Uniti, chiamavano le loro figlie non con il cognome del padre, ma con cognomi “femministi” tipo: Marychild (bambino di Mary) e Karendaughter (figlia di Karen), i romanzi della Bradley scatenano critici, femministe, contro femministe.

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Salto nel passato: i Tascabili economici Newton

Facciamo un salto indietro nel tempo, quando ancora non esisteva la possibilità di leggere libri online, e ebook , pdf e simili, se già esistevano erano uno svago per i cervelloni dell’ultima ora. Per un adolescente, od una famiglia che lavora per crescere i propri figli e mantenere una vita dignitosa, comprare un libro poteva rappresentare davvero un lusso.

Ad un certo punto arrivò lei, sugli scaffali delle librerie e nelle edicole, l’edizione tascabile. In Italia fece furore la Newton Compton.

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Heidi Busetti Wedding Reporter per Arpanet

Incredibile ma vero, dopo tanti reality che si sono occupati e continuano ad occuparsi di matrimonio, come ad esempio Wedding Planners, ora anche l’editoria si interessa agli eventi nuziali.

Arpanet, con la collaborazione di Heidi Busetti, Wedding Reporter, lancia la collana Wedding Stories che raccoglie le più belle storie incontrate da Heidi nella sua professione.

Come funziona questo progetto? Rispolverando il vecchio mestiere dello scrittore su commissione, la Busetti vi propone di mettere su carta la vostra storia, come se fosse un romanzo. Voi, ovviamente, fornite la trama, lei la sua capacità narrativa.

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Ecco le guide per fare business con i social network

Per avere successo un’azienda non può sottovalutare i social network. Ormai, tutti i più grandi brand hanno una pagina su Facebook in modo da creare una rete di relazioni altrimenti impossibile. Anche le piccole imprese e i marchi meno noti hanno capito che essere presenti sul web è la carta vincente per ottenere visibilità e un feed-back maggiore  da parte dei clienti.

Tuttavia, ci sono delle piccole regole da seguire, affinché la comunicazione in rete possa risultare efficace e utile per l’azienda stessa. Così, a partire dal 10 febbraio, Il Sole 24 Ore metterà a disposizione, ogni giovedì, una collana di sei volumi dal titolo “Come fare business con i Social Network”. Attraverso queste guide pratiche, sarà possibile comprendere come promuovere la propria azienda sul web, aumentare la visibilità di un brand e dialogare con i clienti. Tutto questo a soli 9,90 euro più il prezzo del giornale.

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Riassunti e riduzioni dei grandi romanzi: utili o dannosi?

Alcune case editrici stanno da tempo pubblicando delle versioni ridotte di famosi romanzi. Tomi consistenti di narrativa considerata tipicamente femminile, Jane Austen per intenderci, vengono privati delle pagine più noiose o inutili per renderne più agevole la lettura.

La prima domanda che mi pongo di fronte a queste edizioni è: chi decide quali pagine sono inutili, quali si possono saltare senza modificare il senso del romanzo, quali sono noiose? Certo, pagine e pagine di descrizioni di abiti o di balli non sono il massimo per me, ma per altri lettori sono fortemente evocative e indicative del messaggio o dell’atmosfera che lo scrittore vuole comunicarci.

D’altronde non posso dimenticare neanche i diritti del lettore così ben sintetizzati da Daniel Pennac in Come un Romanzo: il diritto di non leggere, il diritto di saltare le pagine, il diritto di non finire il libro, il diritto di rileggere eccetera.

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La vita di Anna Frank in un fumetto

Il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, è uscita per Rizzoli-Lizard la graphic novel dal titolo “Anna Frank. La biografia a fumetti”. Il diario, testimonianza sugli anni della Seconda guerra mondiale e sulla deportazione della giovane Anna e della sorella Margot nei campi di concentramento, è conosciuto in tutto il mondo dal momento della sua pubblicazione in Olanda avvenuta nel giugno del 1947.

Ma, a volte, per conoscere la storia, risulta più efficace il potere delle immagini e, in questo caso, si è preferito fare affidamento all’immediatezza data da un fumetto per “estendere la conoscenza della storia di Anna ad un pubblico più vasto possibile, soprattutto tra i giovanissimi”, come ci tiene a sottolineare Hans Westra, direttore della Fondazione Casa di Anna Frank.

Il progetto di questa graphic novel è stato curato dallo scrittore Sid Jacobson e dall’illustratore Ernest Colòn, due americani che avevano già realizzato il fumetto “The 9/11 Report: a graphic adaptation”, sugli attacchi terroristici dell’11 settembre.

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Stephen King, l’Ombra dello Scorpione diventa un film

Non fa in tempo a raffreddarsi la notizia della trasposizione su pellicola della saga fantasy de “La Torre Nera” , che Stephen King torna protagonista tra gli addetti ai lavori per un nuovo film liberamente ispirato ad una sua opera.

Parliamo di “The Stand”, tradotto in Italia sotto il nome de: “L’ombra dello scorpione”.

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