Romanzo Digitale: il progetto letterario scritto a suon di Sms

Veloce, virtuale e immediato. Se dovessimo descrivere il progetto Romanzo Digitale sarebbero questi gli aggettivi più adatti. Il progetto editoriale, curato da Marco Prosperi, ha avuto il merito di esplorare l’editoria dimenticando gli strumenti più comuni (come la carta e la rilegatura di copertine e fogli) per lanciare i suoi messaggi grazie a un mezzo tutto innovativo distribuendo una nuova forma di romanzo attraverso il web, i social network e i telefonini.

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“Il linguaggio segreto dei fiori” si svela on line

L’uscita del romanzo è prevista in tutto il mondo per il prossimo 5 maggio, ma la nuova storia della scrittrice Vanessa Diffenbaugh non tarda certo a farsi scoprire dai lettori più curiosi. “Il linguaggio segreto dei fiori” , edito in Italia dalla casa editrice Garzanti, è infatti sbocciato sul web con un simpaticissimo prato virtuale all’interno del quale si potrà scoprire qualche curiosità sulla storia.

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Novità digitali: Egobook

Facebook è forse uno dei prodotti della rete che di più è stato in grado di cambiare il modo di pensare e di vivere degli internauti negli ultimi anni. Uno strumento in grado di modificare  in modo veramente forte le connessioni tra esseri umani.

Avreste mai pensato che fosse possibile trasformare il proprio profilo facebook in un libro? Non parliamo di ebook ma di un vero e proprio compendio cartaceo all’interno del quale è possibile vedere stampata tutta l’attività che il nostro account ha archiviato nel corso del tempo.

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Copertina impero di cenere

L’impero di cenere di Nicholas Nicastro

Copertina impero di cenere

Da L’impero di Cenere di Nicholas Nicastro:

Chiunque dia retta alla descrizione del principe adolescente fatta da Eschine, rischia di catturare un enorme granchio. Ha parlato di bei capelli lunghi, cosa che è abbastanza vera, ma ha tralasciato di dire che erano così radi e unti da sembrare sempre bagnati. Sento ancora favoleggiare dei capelli biondi o chiari di Alessandro, quando erano decisamente castani e nulla più. Gli cascavano in ciuffi scomposti ai lati del viso-viso a cui non mancava una certa dignità, ma che era ruvido, spigoloso e pieno di foruncoli. Gli occhi non erano azzurri e non li aveva di colore diverso, ma di nuovo erano semplicemente marroni. Da vicino vi assicuro di non aver percepito il profumo naturale che, sempre secondo Eschine, emanava il suo corpo. I suoi tratti più degni di nota erano le labbra carnose, quasi femminili, e i grandi occhi puntati su tutto con straordinaria intensità.

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Una graphic novel sulla Rivoluzione Francese

Ricordate quando a scuola eravate costretti a studiare pagine e pagine di nomi, date ed eventi importanti? I ragazzi di oggi, se gli insegnanti sposeranno l’iniziativa, potranno studiare un avvenimento decisivo della storia europea sfogliando una graphic novel. Sì, avete capito bene. Una graphic novel. 

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“Vorrei dirti che non eri solo”, il libro sul caso Cucchi

Stefano Cucchi è divenuto il simbolo di una giustizia ricercata e di come non sempre portare una divisa sia sinonimo automatico di onestà e rispetto delle regole. Coloro che lo hanno avuto in detenzione, insieme ai medici che lo hanno curato, sono stati rinviati a giudizio per omicidio.

È proprio nel quadro dell’attesa di risvolti giudiziari, e di nuovi passi in avanti nella ricerca della verità, che esce il libro di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano intitolato “Vorrei dirti che non eri solo”.

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“Steve Jobs, l’uomo che ha inventato il futuro”, biografia o manuale?

Questo 2011 è caratterizzato senza dubbio dalla grande incidenza di biografie ed  autobiografie riguardanti i mostri sacri dell’informatica. Ecco che dopo Paul Allen, un altro libro cattura l’attenzione di tutti: “Steve Jobs, l’uomo che ha inventato il futuro”, scritto da un vecchio collaboratore dello stesso, Elliot Jay ed edito in Italia da Hoepli.

Un ritratto a trecentosessanta gradi del famoso informatico: a partire dal suo essere praticamente un “ragazzo prodigio” fino ai nostri tempi.

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Napoli, in pericolo primo libro stampato in Italia

Molto presto il primo libro stampato in Italia e conservato a Napoli potrebbe non essere più dato nemmeno alla visione  degli studiosi. Parliamo di “De civitate Dei” di Sant’Agostino, realizzato nel 1465, a Subiaco, per mano di due chierici tedeschi, i famosi prototipografi Sweynheym e Pannartz.

Di lui si sa poco, è stato visto solo da pochi addetti ai lavori e non è stato mai esposto in una teca alla visione pubblica. Quello che si conosce è che a breve potrebbe non essere più disponibile, per nessuno. Perché?

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