Autobiografia per la famiglia

foto uomo con frasi sovrapposte

L’inverno è lungo e freddo, ma scrivere sotto la calda luce di una lampada, con una bella tisana bollente (o dieci decaffeinati a ritmi regolari) può aiutarci a farlo passare in fretta. Cosa scriviamo però? Un’autobiografia. Perché? Per regalarla alla nostra famiglia. Certo, se abbiamo vent’anni, magari è ancora un po’ presto e allora conviene lanciarsi nella biografia di un nonno o di una nonna.

Scrivere della propria vita, ad ogni modo, può avere un effetto terapeutico. Ci consentirà di mettere ordine nei nostri pensieri e nei nostri ricordi. Scrivendo ci torneranno in mente episodi del nostro passato che credevamo di aver dimenticato. Altri, che ci sembravano rilevanti, assumeranno magari tutt’altra dimensione in un quadro d’insieme.


Non è, attenzione, come scrivere un diario. Nell’autobiografia troveranno sicuramente posto anche molte delle note che avremmo inserito nelle pagine che conserviamo segretamente, ma dovranno avere molto spazio, oltre alle emozioni, anche i fatti della nostra vita.

Se fate un giro in rete, troverete molti consigli su come comporre un’autobiografia. Se da un lato è sicuramente fondamentale mettere nero su bianco le date più importanti della nostra vita (nascita, scuola, eventuali trasferimenti, prime esperienze importanti), dall’altro non è detto che il racconto debba seguire necessariamente un ordine cronologico.

Di sicura ispirazione la lettura di autobiografie già pubblicate. Ce ne sono davvero molte: da quella fiume di Simone de Beauvoir, Memorie di una ragazza per bene, a quella del famoso attore Rade Šerbedžija. Ne potrete trovare a bizzeffe e noterete che sono scritte tutte con stili molto differenti.

Leggerle dunque, vi aiuterà a capire che non esiste un solo modo per narrare della propria vita né un solo linguaggio adatto. Leggerle vi aiuterà a capire che non dovete imitare nessuno, ma trovare la vostra voce narrante, quella che, in un prossimo futuro, continuerà a parlare ai vostri amici, ai vostri nipoti.

Quando avrete terminato il vostro racconto, potete servirvi di una stamperia locale o di un servizio come quelli di Lulu e de Il mio libro. Potrete stampare e pagare solo le copie che vi servono, realizzare persino un eBook e i diritti dell’opera resteranno vostri. Magari non sarà per questo Natale, ma per il prossimo avrete già pronti in anticipo i pacchetti regalo.

Photo Credits| jefield su Flickr

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