Ana María Matute: suo il Premio Cervantes 2011

Riceverà il Premio Cervantes il prossimo 23 aprile Ana María Matute, scrittrice e membro della Real Academia Española.

La scrittrice, tutt’oggi considerata una delle penne più rappresentative del periodo del postguerra, si racconta al quotidiano El Pais narrando la sua storia, il suo amore per la letteratura e le ragioni che la spinsero a dedicare la sua vita alla scrittura.

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Roadkill: il caso letterario tedesco accusato di plagio

Guardo sempre con sospetto i libri scritti da adolescenti alle prime armi, che però vengono esaltati dalla critica come “rivelazioni” o nuovi Proust dell’animo umano. In genere, dietro, c’è sempre un enorme lavoro di editing che farebbe dell’editor stesso il vero autore. Anche questa volta non mi sono sbagliata: “Roadkill”, di Helene Hegeman, si è mostrato per quello che è, ossia un romanzo pseudoscandaloso senza arte né parte.

Anzi, forse, l’unico merito che si può riconoscere alla Hegemann è quello di girare tanto in rete, spulciando blog e facendosi un’idea sulle tematiche che potrebbero attirare maggiormente l’attenzione. Sono sempre le solite, sesso, droga, musica, ma condite con una spruzzata di citazioni letterarie e aggiornate a quelli che sono i nostri tempi, con le relazioni lesbo, le droghe chimiche e la techno a palla.

Sono un’adolescente maltrattata. Nel suo ruolo di empatica interprete, mia sorella non mancherà di riconoscere in me una persona profondamente traumatizzata, superintelligente, che ha smarrito la retta via e dall’orlo dell’abisso urla la muta richiesta d’amore / richiesta d’aiuto. Io invece sguazzo nel personaggio – che metto in scena perfettamente –  della ragazzina stronzetta e arrogante, che civetta con il suo malessere snob, smascherando al tempo stesso il malessere dell’ambiente che la circonda”.

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Auguri, Jules Verne!

Nasceva oggi 183 anni fa lo scrittore francese Jules Verne, padre della moderna fantascienza che per primo aprì gli occhi di milioni di bambini mostrando, grazie ai suoi visionari racconti, terre lontane, paradisi immaginari e personaggi fantastici.

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Io sono Febbraio, storia di un romanzo diventato concorso

Pare essere il caso editoriale dell’anno, il libro che non può mancare nella vostra libreria, la storia dai toni fatati che saprà emozionarvi fino all’ultima pagina. Stiamo parlando di “Io sono febbraio. La storia dell’inverno che non voleva finire mai”, romanzo scritto dall’americano Shane Jones, pubblicato per la prima volta in Italia da Isbn edizioni.

Il lettore si ritroverà a vivere la triste storia di un paesino fuori dal tempo e dallo spazio, il quale deve fare i conti con Febbraio, uno spirito che non ha più voglia di andarsene e che priva gli abitanti del sole, del calore, delle mongolfiere, mettendo al bando persino il volo e obbligando i preti a bruciare libri che parlano di uccelli, aeroplani, aquiloni. Insomma, di tutto ciò che sia in grado di volare. Ma nel momento in cui inizia la misteriosa sparizione di alcuni bambini, ecco che la ribellione da parte dei cittadini non tarda ad arrivare.

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Chick lit: romanzi rosa alla riscossa

Sophie Kinsella, autrice della serie di romanzi I love Shopping, sta alla letteratura rosa come Julia Roberts alla commedia romantica, ovvero hanno sdoganato e reso accettabili le storie al femminile anche per chi abitualmente si colloca nella fascia degli intellettuali snob.

Tutte noi che prima non avremmo mai osato farci vedere con un volume che urlava da lontano storia d’amore, ora possiamo tranquillamente comprarne a bizzeffe senza tema di essere additate come signorine dalla testa vuota.

Naturalmente, è d’obbligo dirlo, per non perdere del tutto la nostra patina da intellettuali, che la Kinsella anche se non è Tolstoj ha un’ottima scrittura e lavora bene sulla trama.

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Proteste e flashmob per salvare le biblioteche inglesi

Nel Regno Unito più di 450 biblioteche pubbliche rischiano la chiusura.La crisi è arrivata oltremanica, e il governo Cameron ha deciso di tagliare i fondi destinati alla cultura con azioni di questo tipo, invitando addirittura le istituzioni ad assumere volontari invece di personale retribuito per determinate posizioni. Ma gli inglesi non ci stanno e da giorni si mobilitano in rete per organizzare moti di protesta contro i mancati finanziamenti.

In Inghilterra le biblioteche sono dei veri e proprio centri di vita sociale, oltre che luoghi del sapere, in cui solo nel 2010 sono stati registrati 288 milioni di prestiti. Come privarsi di un bene così importante per la crescita e la formazione dei cittadini? Così, sabato 05 febbraio, giornata nazionale di protesta per salvare le biblioteche, lettori e scrittori (tra cui Mark Haddon e Alexander McCall Smith), si sono dati appuntamento per dire no alla chiusura di questi importanti centri culturali attraverso azioni dimostrative e flashmob.

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Riassunti e riduzioni dei grandi romanzi: utili o dannosi?

Alcune case editrici stanno da tempo pubblicando delle versioni ridotte di famosi romanzi. Tomi consistenti di narrativa considerata tipicamente femminile, Jane Austen per intenderci, vengono privati delle pagine più noiose o inutili per renderne più agevole la lettura.

La prima domanda che mi pongo di fronte a queste edizioni è: chi decide quali pagine sono inutili, quali si possono saltare senza modificare il senso del romanzo, quali sono noiose? Certo, pagine e pagine di descrizioni di abiti o di balli non sono il massimo per me, ma per altri lettori sono fortemente evocative e indicative del messaggio o dell’atmosfera che lo scrittore vuole comunicarci.

D’altronde non posso dimenticare neanche i diritti del lettore così ben sintetizzati da Daniel Pennac in Come un Romanzo: il diritto di non leggere, il diritto di saltare le pagine, il diritto di non finire il libro, il diritto di rileggere eccetera.

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