Rivoluzione n.9, i giovani raccontati da Silvio Muccino e Carla Vangelista

Con la prefazione di Roberto Vecchioni e le penne (una esclusiva, l’altra un po’ meno) di Silvio Muccino e Carla Vangelista, esce per Mondadori Rivoluzione N. 9, un romanzo che per protagonista ha un periodo storico, una fase della vita umana significativa ma anche uno stato d’animo, un’esplosione di emozioni, come recita la frase scelta per la presentazione del libro: “L’adolescenza è una rivolzione che ti scoppia dentro. L’unico modo per sopravvivere è portarla fuori”. Il libro racconta la crescita, e il contorno socio-politico, dei due protagonisti che insieme si ritrovano a raccontare la loro adolescenza e il mondo che li circonda: entrambi cresciuti rispetto a quegli anni, si incontrano nuovamente nel 2010 riconoscendosi e affrontando il valore del tempo che è cambiato e degli anni che hanno trascorso come uomo e come donna in periodi storici diversi segnati da contraddizioni, cambiamenti e contestazioni.

Postiamo qui la recensione di Feltrinelli:

Questa è la storia di due adolescenze. Sofia ha quattordici anni nel 1964. È appassionata, sensibile, fantasiosa, ma, come tutti gli adolescenti, fragile e a disagio in quel corpo nuovo che inizia a sbocciare. Quando è in crisi ne parla con Paul McCartney, il suo magico amico segreto. Quando pensa che quello sia un momento da ricordare, si scatta una polaroid. È il 1998, il mondo è cambiato, ma anche Samuel, quasi quindicenne, è un adolescente spaventato. Ribelle e insofferente nella sua casa, trova per caso delle polaroid con il volto di una coetanea sconosciuta che gli sorride da un mondo fuori moda. Le storie dei due corrono parallele, finché un giorno, il 12 febbraio 2010, i due si incontrano in un appartamento in vendita. Una casa che entrambi conoscono molto bene. E a Samuel la faccia di quella signora cinquantenne ricorda qualcosa. Dopo il grande successo di Parlami d’amore, la coppia Muccino-Vangelista torna in libreria con una storia piena di emozioni, alla ricerca di ciò che di essenziale, di irriducibile, c’è in ogni giovinezza. E già si sente odore di film.

 

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