Esce in libreria “Piccolo testamento” di Gabriele Dadati

Esce oggi nelle librerie “Piccolo testamento” nuova opera dello scrittore Gabriele Dadati. Una storia molto particolare, edita dalla Laurana Editore, che da la misura di quanto spesso alcune opere vengano quasi considerate di nicchia per la loro tematica e di come tale “distinzione” arbitraria lasci il tempo che trova. Il perché di quello che vi diciamo lo capirete appena vi daremo accenno della trama, davvero insolita. E condita di sentimento.

Il libro narra infatti la storia di Vittorio. Un uomo intellettuale, di mezza età, al contempo preciso e molto curioso, modesto ma esigente, che viene strappato alla vita nel giro di poco tempo a causa di un tumore al cervello che man mano lo priva di tutto: dalla parola al controllo del proprio corpo. Protagonista un ragazzo, definibile l’allievo di questa figura sapiente, che conosce all’età di 23 anni e che vede “strapparsi” all’età di 27.  Un ragazzo che alla morte dell’intellettuale si sente strappato di una sorta di padre adottivo, di un esempio carico di insegnamento.

La morte di Vittorio porta il suo allievo a buttare giù delle righe sulla vita di quest’uomo: tutto ciò che il ragazzo ricorda. E ne nasce una storia commovente, molto intensa, a quanto pare intessuta di qualche spunto autobiografico.

Ed è sorprendente come da un romanzo così sentito ed emozionale si riesca comunque ad estrapolare anche un ritratto dell’Italia così come è. La stessa nella quale viviamo e che ai giovani non lascia sbocco, o una eredità da conservare.  Leggendo il libro si nota come alla contemporaneità reale manca, specialmente nei ragazzi, quella capacità decisionale derivante da una meritocrazia conquistata.

Il bello della faccenda è che lo stesso autore è una persona di questa tipologia.  E nel romanzo questo fattore è palese, in ogni parte di questo racconto con un solo protagonista, una sola data di svolgimento. Ma una storia che sono più di una : un intrecciarsi di vite e sentimenti che non possono passare inosservati.