Il libro scandalo mai uscito di Lea di Leo

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E’ un libro mai uscito e che probabilmente, a meno di estrapolarlo dagli atti processuali, non leggeremo mai. Ma in un momento nel quale le biografie vanno alla grande nonostante il mercato in ribasso e l’attenzione sugli scandali sportivi e politici è alle stelle, parlare dell’opera prima di Lea di Leo viene quasi spontaneo.

Lei, pornostar di professione, avrebbe scritto questi libro di memorie, pieno di particolari piccanti ed incontri con vere e proprie personalità vip dei nostri tempi. Un libro con il quale, I due editori della Imart Edizioni avrebbero ricattato o sarebbero stati in procinto di ricattare tutte le persone da lei citate al suo interno per ottenere dei favori in cambio del “silenzio”. Non entreremo in merito alla vicenda, né giudicheremo gli avvenimenti. Il processo a carico dei due imputati, ampliando il pensiero, ci porta però a chiederci: fino a quale punto può spingersi un libro scandalo?

Come tale è ovvio che racchiuda in sé rivelazioni particolari e di un certo tipo. Ma al pari di ciò che abbiamo osservato per il libro di Fernando Vallejo, vi è un limite? Ovviamente le confessioni piccanti di Lea di Leo, all’anagrafe Sonia Facci, erano interessanti su carta già per via della professione della donna. Il fatto che la stessa si sia imbattuta in una tale situazione è ovviamente una “conseguenza” non ipotizzabile ai tempi della stesura delle memorie. E’ come quando alla morte di una persona, o in seguito ad un particolare avvenimento, amici e conoscenti del “protagonista” del libro decidono di rivelare dettagli intimi o raccontare la storia dal loro punto di vista. C’è un limite a cosa può essere decente o meno? Dove finiscono il libro verità ed il libro scandalo? La Di Leo, tra le prime a costituirsi parte civile perchè tra le altre cose minacciata di morte, ha sempre sostenuto di non aver inserito nomi, ma semplici riferimenti.

Photo Credit | My Space Lea Di Leo

 

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